Organizzata dalla Fondazione Archeologica Canosina sulla storia di Canosa durante la Seconda Guerra Mondiale
Un folto pubblico attento e partecipe ha assistito alla “Notte Bianca di Inchiostro di Puglia” di Canosa. Organizzata dalla Fondazione Archeologica Canosina nella prestigiosa Palazzo Sinesi, sede della Soprintendenza Archeologica di Puglia - con la partecipazione di Comune e Pro Loco -, gli splendidi vasi e reperti della collezione Varrese, Ipogei di epoca daunia, hanno fatto da cornice alla storia di Canosa durante la Seconda Guerra Mondiale.
In una continua alternanza tra storia antica e storia contemporanea, i 3000 anni di storia della città ofantina si sono uniti in un originale percorso passando dalle scoperte archeologiche del primo Novecento alla distruzione dell’antica chiesa di San Francesco e San Biagio a seguito del bombardamento aereo del 6 novembre 1943 che colpì Canosa.
Bombardamento che solo per un soffio non colpì anche l’esposizione archeologica del locale Museo Civico Archeologico inaugurata nel 1934. La serata, presentata da Luigi Garribba, introdotta dal Presidente della Fondazione Archeologica Canosina, Sabino Silvestri, e da un saluto dell’assessore alla cultura Sabino Facciolongo, ha visto anche la presentazione del libro “Top Secret Bari 2 dicembre 1943” (Castelvecchi Editore) di Francesco Morra.
Morra ha ricostruito il bombardamento tedesco del porto di Bari del 2 dicembre 1943 e le successive operazione di copertura del segreto messe in atto dagli Alleati per impedire che i tedeschi potessero venire a conoscenza del carico di iprite a bordo della nave americana John Harvey, esplosa nel porto a seguito del bombardamento.
Ma non solo: Morra ha ricostruito anche le origini dell’attacco aereo tedesco su Bari del 2 dicembre partendo da un’operazione aerea pressoché sconosciuta compiuta dalla Luftwaffe durante la notte tra il 6 e il 7 novembre 1943, quando una quindicina di cacciabombardieri tedeschi JU-88, impegnati in un’azione di disturbo sulle coste della Puglia e della Campania, sganciarono delle bombe su Canosa e Molfetta, visibili dall’alto a causa del mancato oscuramento da parte delle truppe Alleate “impegnate” in quel momento in feste danzanti. Oltre 50 le vittime a Canosa e 5 a Molfetta, con ingenti danni materiali soprattutto a Canosa. Nel corso della stessa azione gli aerei tedeschi si recarono per ben 3 volte sul porto di Bari iniziando così a prendere così le misure delle difese antiaeree del porto barese, in quel momento già sotto il controllo alleato.
Nel corso della serata la presentazione è stata impreziosita da un reading letterario; Antonella Barbarossa e Marco Ricatti hanno infatti sapientemente letto il brano di Ungaretti su Canosa - reportage del suo viaggio in Puglia apparso su “La Gazzetta del Popolo” di Torino il 22 agosto 1934 –, le poesie di Fra’ Celestino Di Muro e suor Celina Tuttavilla sul bombardamento, oltre ad alcuni memoriali scritti dai canosini durante il periodo bellico.
Una carrellata fotografica dell’aeroporto americano di Pantanella (in agro di Canosa) con le foto scattate dagli aviatori e dal personale americano su Canosa e i canosini negli anni 1944-1945 ha chiuso la serata ricordando così il continuum della storia di una città millenaria come Canosa.