Una nuova e semplice iniziativa espositiva, inaugura una lunga stagione primaverile di sorprese ed eventi a Canosa di Puglia. La Fondazione Archeologica Canosina Onlus e la Basilica Cattedrale di San Sabino, propongono la seconda parte delle ricerche pubbliche sulla figura storica di Savinus:Episcopus Canusii. La mostra, dal doppio senso divulgativo e spirituale, è stata curata dal Dott. Sandro Giuseppe Sardella e da Renato Tango. Suggestiva è nuovamente la collocazione nella cripta della Basilica Cattedrale di San Sabino in Canosa.
Tutti i giorni, a partire dall’11 maggio 2013, dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 17.00 alle 20.00, scendendo nella cripta, dalla navata di destra della Basilica Cattedrale, si avrà la sensazione di essere immersi in un’atmosfera mista tra la sacralità del luogo e l’informazione storica. Contrasti, giochi di luci, pezzi inediti, un prezioso quadro del XVII secolo, comporranno la sinfonia e lo sfondo mistico, che ha caratterizzato la vita di Savinus.
Preziose le ricostruzioni lignee dei monumenti sabiniani (realizzate dal Sig. Paolo Cavallo), la selezione dei mattoni costruttivi, la vicenda della sepoltura del Santo, le immagini e gli scorci dei monumenti da questi realizzati, sono i cardini di questa esperienza semplice ma da viversi in completa contemplazione.
L’esposizione, seguendo la falsariga della precedente, basa la sua costituzione non esclusivamente su quel Sabino Santo, ma un Savinvs uomo, vescovo diCanusio e quindi della più importante diocesi del sud Italia nel VI secolo d.C.; personaggio ponte fra l’era antico e le terrificanti invasioni barbariche di cui siamo ancora - quantomeno socialmente - figli sottomessi.
L’essere stato legatus del Papa in numerosi Concili ecumenici in oriente, personaggio di grande cultura, membro di una forte aristocrazia locale; sono questi i risvolti dell’Homo Savinus, che ebbe il privilegio di essere ispirato da Dio e di divenirne servo per il suo gregge, ultimo baluardo di splendore prima della fine, di quella fine sociale che presto avrebbe schiacciato con le prime invasioni, sottomissioni e degrado un’intera Penisola.
L’esposizione nasce così: dal desiderio attualissimo di far conoscere l’Uomo, di sentirsi parte di questa esperienza umana e divina attraverso le parole dell’Anonimo, unico e ultimo testimone di quella esperienza straordinaria. I pannelli sono tratti dalle parole di questo ispirato monaco viaggiatore senza nome, il cui ruolo fu quello di narrare la vicenda del Vescovo di Canosa Sabino.
Avvolti nel silenzio della cripta, in quel raccoglimento delle prime e spoglie chiese medievali, si è semplicemente se stessi di fronte alla lastra del Vescovo Pietro. La tomba di San Sabino, diviene al tempo stesso il luogo di sepoltura di un Santo, ma soprattutto di un Uomo. Una narrazione sciolta che deve indurre alla riflessione, alla riflessione che spesso ci è negata dalla fretta e da quella inconoscibilità che è innanzi tutto in noi stessi e di riflesso anche negli altri.
Su richiesta di molti, un quadro prezioso, continua a fungere da vicinanza umana e preparazione alla contemplazione della grande scoperta archeologica, che è da intravedersi nella Cupola concentrica del transetto di destra al piano superiore.
Storia, Cristianità e cultura locale sono i perni della seconda parte di ricerca pubblica su questo affascinante e straordinario personaggio, nato nella Canusiotardo antica e attuale come non mai, nella Canosa di oggi.
Canusium
Tra Principi, Imperatori e Vescovi
Dove vivere la storia è sempre un’esperienza!