Turisti coreani affascinati dall’immenso patrimonio archeologico canosino

Turisti oltreoceano, provenienti dalla Corea del Sud, hanno visitato le bellezze archeologiche di Canosa di Puglia (BT). Una mattinata alla riscoperta del patrimonio dell’antica città ofantina, sede di preziosi tesori e siti unici al mondo.

Il gruppo, formato da docenti universitari, dottorandi ed appassionati di storia greca e romana, è stato accompagnato dalle competenti guide della Fondazione archeologica canosina, sempre al servizio della città, al fine di valorizzare ed incrementare il turismo locale, anche con presenze internazionali.

Come prima tappa il Parco archeologico di San Leucio, emblema dell’unione romana-canosina, ove insiste l’originario tempio etrusco italico, dedicato alla dea Minerva-Atena Ilias, successivamente riconvertito ad opera del Santo Vescovo Sabino, in basilica cristiana, tra i maggiori esempi di architettura paleocristiana del sud Italia. Affascinati dalle vestige immerse tra gli ulivi secolari, simbolo della regione Puglia, gli ospiti hanno proseguito il tour visitando il Museo Archeologico di Palazzo Sinesi, dove è esposto l’immenso corredo funerario proveniente dall’ipogeo Varrese, composto da oltre quattrocentocinquanta reperti appartenuti ad una agiata famiglia canosina del IV-III sec.a.C.

In seguito, proseguendo verso il Tempio di Giove, hanno ammirato i resti del tempio romano più grande di Puglia, eretto sotto il regno dell’imperatore Antonino Pio, simbolo dell’egemonia canosina, allora colonia di Roma, denominata Colonia Aurelia Augusta Pia Canusium.

Infine, ripercorrendo l’antica via Traiana, importante asse viario che collegava Roma a Brindisi, attivo porto dell’impero, hanno visitato il maestoso Arco romano, realizzato durante il regno di Marco Ulpio Nerva Traiano, realizzatore di eccezionali opere urbanistiche.

 Riscaldato dai fiochi raggi solari, il gruppo ha apprezzato la tipicità paesaggistica ed archeologica dell’antica Canusium, adagiata su dolci pendii ed abbracciata da rigogliosi ulivi, accompagnato con calore e professionalità dalle guide della Fondazione archeologica canosina.