PRIMO CIAK DI “MORDI E FUGGI” ALL’INTERNO DEI SITI ARCHEOLOGICI CANOSINI

Canosa di Puglia(BT) tappa d’eccezione per una nuova puntata del canale YouTube “Mordi e Fuggi”, ideato nel 2015 da Pasquale Coletti, alias Norman Rey, giovane laureato all’Accademia delle Belle Arti di Bari, e giunto alla sua seconda edizione.

Totalmente made in Puglia, il canale social, permette di viaggiare per piccoli e grandi paesi, alla riscoperta di borghi caratteristici, accolti dal calore della gente, pronta a raccontare aneddoti e tradizioni del posto. Tante le località visitate dal movie maker spinazzolese: Maschito, Forenza, Oria, Matera, Altamura, Gravina, Spinazzola, Vasto, Minervino Murge, Bari, cogliendone le peculiarità, non solo dal punto di vista urbanistico ma anche enogastronomico. Per tal motivo Coletti, si definisce un food blogger, assieme al suo cameraman ed editor Pasquale de Felice, alla scoperta del piatto ideale, di nuovi gusti e di ricette da condividere con i followers. Un filo conduttore tra passato e presente, mediante testimonial locali d’eccezione, come Nonna Rosina di Minervino Murge, maestra nella produzione di orecchiette.

Colpito dallo straordinario patrimonio archeologico canosino e dalle risapute bontà enogastronomiche, Coletti, approda a Canosa, rimanendone estasiato: "Ho visitato tanti posti, ognuno con qualcosa di particolare, ma sinceramente non ho mai visto così tanta storia e cultura racchiuse in un paese pugliese. Le riprese non possono fermarsi ad una sola puntata, bisogna necessariamente girare un secondo episodio all’interno dei restanti siti archeologici. È tutto straordinariamente fantastico, come la gente che ci ha accolto, i ristoratori ed in particolare la Fondazione Archeologica Canosina, che ci ha permesso di effettuare le riprese. Merita, inoltre, un particolare ringraziamento il Prof. Giuseppe Ricchizzi promotore della nostra venuta."

Difatti, le location del primo video sono: il Museo archeologico di Palazzo Sinesi, con il corredo della Tomba Varrese (IV-III sec. a.C.) composto da oltre 450 vasi; il Parco archeologico di San Leucio, costituito dai resti del tempio etrusco-italico del IV sec. a.C. successivamente nel VI sec. d.C. trasformato in basilica paleocristiana ad opera di San Sabino; l’Ipogeo Scocchera B (IV-III sec. a.C.),il quale mostra un naiskos ellenistico con parte di affresco rappresentante una deductio ad inferos e il Parco archeologico di San Giovanni, opera monumentale del VI sec. d.C. del vescovo San Sabino di cui celebre è il battistero dodecagonale dedicato a San Giovanni.

Un’ottima possibilità questa, dunque, per far conoscere l’esclusività canosina sul mondo web e dei social, mezzo privilegiato, quest’oggi, per la promozione turistica e culturale autoctona.

Ilenia Pontino-Fondazione Archeologica Canosina Onlus.

 

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