Tradizionali Repositori del Giovedì Santo a Canosa

Nella tradizione del Giovedì Santo , è con lo sviluppo del culto eucaristico nel XII/XIII secolo, comincia ad affermarsi una ritualizzazione relativa alla reposizione dell’eucaristia, in un primo momento solo come processione, che troviamo attestata per la prima volta nel Pontificale Romano-Germanico (950 c.). Fino al XV secolo il luogo della custodia dell’eucaristia rimane la sagrestia solennemente ornata, soltanto i libri liturgici del XVI secolo esigono un luogo adatto che sia una cappella della chiesa o anche lo stesso altare.

Dal XVI secolo in poi s’impone l’usanza di deporre in un sepolcro l’immagine del Redentore morto, circondata da lumi e da fiori esponendo però, sopra di esso, il SS. Sacramento nell’ostensorio coperto da un velo, non come rappresentazione del sacro corpo, ma come vivo oggetto di culto. Tale uso era diffuso ampiamente nella Germania meridionale e in Austria, mentre in Italia la riserva assumerà la forma di urna, si parlerà di capsula chiusa a chiave.

Il luogo della custodia, così non sarà più il semplice tabernacolo, ma sarà sempre più un luogo magnificamente ornato e la reposizione acquisterà, poco alla volta, un aspetto di sepoltura. In epoca barocca si avrà una vera e propria apoteosi dei macchinari, degli arredi e degli addobbi dell’altare della reposizione, di cui va menzionato particolarmente il repositorio, che è presente nelle chiese di Canosa di Puglia, che ogni anno che nel triduo pasquale ha il suo inizio.

Nella tradizione del Repositorio il termine Latino  repositorium (= ripostiglio); capsula, depositum, sepulcrum (= sepolcro; urna; custodia del Giovedì Santo).              

 

 Il repositorio, adottato ogni qual volta non sia possibile conservare l’eucaristia nel tabernacolo, è d’obbligo dal Giovedì al Venerdì della Settimana Santa. Dal XVI secolo, con lo sviluppo del culto eucaristico, a conclusione della messa in Coena Domini del Giovedì Santo si portano in processione le ostie consacrate nell’altare opportunamente addobbato per la reposizione provvisoria fino al giorno dopo. Qui si fa l’adorazione del SS. Sacramento, a conclusione della quale, si ripone la pisside nel repositorio che viene chiuso a chiave.

 

Il Presidente

Orazio Lovino

Associazione Culturale Settimana Santa Canosa

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